Risotto allo zafferano e funghi porcini secchi

By Giovanna - 2.11.09




Dopo alcuni giorni di assenza, rieccomi!
Diciamo che la scorsa settimana il lavoro mi ha letteralmente fagocitata, sembra quasi un paradosso, e ovviamente lo è, ma ho fatto gli straordinari degli straordinari!
Poi nel week end, mi sono presa, finalmente un attimo di respiro, e via dai fornelli, sono stata un pò in giro.
In giro anche a riordinare le idee, a capire cosa fare, ad avere nuove idee, per il blog, la cucina, riflettere su una serie di cose.
E a capire che non bisogna comprare libri di scrittrici americane "giovani e brillanti", anche se come voi hanno un blog di cucina, e volete leggere come le è venuta l'idea del blog, come ha fatto a coniugare il lavoro, il blog, e un'impresa molto più complicata di chi ha un blog di cucina, ovvero preparare tutte le ricette, se non ricordo male più di 500, di un vecchio ricettario francese, ovviamente autentico, in un anno.
Come avrete capito sto parlando del libro Julie e Julia, scritto da Julie Powell, in questi giorni a cinema, nell'omonimo film.
Mamma mia! Una noia terribile. Pagine e pagine di crisi isteriche per una maionese non montata, pianti e malumori per una salsa non perfettamente riuscita; eppoi ricette, sommariamente descritte, che solo a leggerle si ingrassava e il colesterolo raggiungeva picchi elevatissimi!
Burro, carne e interiora, questi, grosso modo gli ingredienti.
E tutti i problemi, crisi, pianti, salse riuscite e non, ricette fantastiche e roba immangiabile, innaffiata da ettolitri di vodka.
Insomma, mi sono annoiata come non mai. Ma, anche se sono dell'avviso che un libro che non piace si può, anzi si deve, lasciare, questo l'ho terminato, non fosse altro per vedere cos'altro riusciva a mangiare, e come poi dal blog, è arrivata ad un film.
Comunque è colpa mia: lo so che questo non è proprio per niente il mio genere, che dopo dieci pagine già sto pensando ad altro, e che comunque fatta eccezione per pochi, pochissimi autori, quali Philip Roth, e Paul Auster, non leggo mai, dico mai, libri appena usciti, perchè mi butto in queste "imprese"?
Per fortuna di Philip Roth è appena uscito il suo ultimo libro: Indignazione, che è già pronto sul tavolino in soggiorno insieme ad una tisana ai frutti di bosco ad aspettarmi.


Comunque, tra il lavoro, il libro e le passeggiate "rivelatrici", ovviamente di niente tranne che fa freddo, ho anche cucinato, e la ricetta di oggi, è proprio adatta ad una serata fredda, umida e piovosa, almeno a Milano, come questa: risotto allo zafferano e funghi porcini secchi. La ricetta è un classico che non necessita di alcuna spiegazione, aggiungo solo che il brodo l'ho preparato senza sale, in quanto ho valutato che il risotto comunque si condisce col sale, i funghi secchi sono abbastanza sapidi, e comunque ho mantecato col grana padano. E come sempre, in nome della leggerezza niente burro e vino. Inoltre una macinatina di pepe nero sarebbe stata ideale, peccato che ho dimenticato di aggiungerla!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Ciccia Pasticcia Con un chicco di riso.



Risotto allo zafferano e funghi porcini secchi

Ingredienti per 4 persone

340 g. di riso,
50 g. di cipolla dorata,
1 bustina di zafferano,
20 g. di funghi porcini secchi,
grana padano grattugiato,
olio extravergine di oliva,
per il brodo vegetale:

1 piccola patata,
1 carota,
1 costola di sedano,
1 cipolla,
2 foglie di alloro.

Per prima cosa preparate il brodo vegetale; una volta pronto tritate finemente la cipolla e fatela soffriggere per qualche minuto in 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, unite il riso e quando sarà traslucido salate, unite il brodo mescolate bene, e aggiungendo poco per volta il brodo ben caldo, portate a cottura.
Pochi minuti prima della fine della cottura aggiungete lo zafferano sciolto in una tazzina di brodo, e i funghi precedentemente ammollati, secondo le istruzioni riportate sulla confezione, e tritati grossolanamente; mantecate con un paio di cucchiai di grana e servite subito.



Come vino ho abbinato un Valpolicella superiore.

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13 assaggi

  1. Non sarà il tuo genere ma il parere di chi come te ama leggere lo giudico importante. Avendo un blog ammetto che ero curiosa di leggerlo però non immaginavo che fosse come l'hai descritto. Però c'è sempre il film, è probabile che sia diverso dal libro perché non credo che sia molto coinvolgente vedere quacuno che si dispera per ricette non riuscite!
    Di sicuro non è il tuo caso, il risotto è certamente riuscito e buono!

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  2. Un classico che piace sempre...io lo adoro, da buona milanese!

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  3. anche se non amo i funghi è davvero invitante!

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  4. Buonissimo e davvero colorato questo risotto! gustoso e fumante!
    un bacione

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  5. Mirtilla, Simo, Federica Manu e Silvia, grazie!

    Tania, grazie. Il libro te lo sconsiglio sicuramente, ripeto è noioso.
    Del film, che volevo vedere dopo aver letto il libro, ho letto recensioni non proprio brillantissime; certo c'è Meryl Streep che è sempre una garanzia, e la sceneggiatura di Nora Ephron. Basteranno? Comunque, se non lo vedo al cinema, appena sarà noleggiabile lo prendo.

    Baci Giovanna

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  6. Per quanto riguarda il film, devo dire che anche per me è stata ben poca cosa. A parte qualche scorcio di vita effettivamente realistico (di Julie e non di Julia, purtroppo) non c'è. Anche qui niente ricette (niente niente niente) e qualche crisi per arrosto bruciato! Mi è sembrato trattato in maniera abbastanza superficiale... qualche risata al principio. Assolutamente da vedere in cassetta! Il libro quindi non lo leggerò mai... meglio, molto meglio altro tipo di lettura...
    Quanto al risotto, lo trovo buono e leggero (devo evitare anche io la "sfumatura" con il vino, il burro (nel mio piatto) lo evito già da tempo!
    P.s. Se avessi cucinato tute le 500 e rotti ricette di Julia e ne avessi mangiato una porzione intera senza buttarevia i resti, sarei diventata una bomba... altro che quel lieve gonfiore che fanno vedere nel pancino di Julie!
    Stefania

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  7. piacere di conoscerti e grazie per il contributo alla mia raccolta..bacioni

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  8. che gola portentosa solo guardando le foto!

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  9. Questo piatto lo adoro...semplice ma ottimo!!
    Affonderei ben volentieri il cucchiaio..ciaoo

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  10. Ciao Stefania, è vero, solo a leggerle quelle ricette si ingrassava, figurati a mangiarle!
    Quanto al burro, anch'io lo evito sempre, tranne quando voglio fare una torta salata con la brisè,o una crostata.
    Per il resto l'olio extravergine è l'unico condimento ammesso in cucina. E poi è così buono!

    Piera, grazie, e benvenuta!

    Occhi di notte, benvenuta e grazie!

    Lady Cocca, grazie, grzie, grazie!

    Baci Giovanna

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  11. Ma sentile, e io che pensavo di essere uno tra i pochi che soffriva di burrofobia. Di solito un panetto mi dura una vita, lo centellino molto anche nei dolci e l'unica volta che lo preferisco all'olio è quando preparo i pancakes.
    Interessante questo scambio di opinioni sul libro, del film ne ho sentito parlare e la cosa buffa è che di Julia Child ne sapevo pochissimo, l'ho vista una volta in un video senza nemmeno sapere chi fosse, ma dal trailer del film l'ho riconosciuta subito nell'interpretazione di Meryl Streep per quella parlata buffa. Anch'io amo molto leggere, e so quindi che non sempre è sufficiente coltivare una passione per saperla descrivere. Del libro non posso dire niente, ma mi fido del tuo parere visti gli autori citati per il confronto di qualità. Non tutti i food-blogger sono anche bravi scrittori, ma quelle volte che incrocio chi sa fare l'uno e anche l'altro resto appagato doppiamente. Ma non disprezzo chi non ha queste capacità, soprattutto se ha l'onestà di non vendersi per quello che non è.
    Non capisco fino in fondo la rinuncia alla sfumatura di vino durante la cottura, dal momento che evapora vanno perse gran parte delle calorie dell'alcool lasciando solo una traccia in retrogusto, io piuttosto sacrifico quasi del tutto l'olio, "soffriggo" la cipolla con l'acqua o un po' di brodo (lo so, i puristi storceranno il naso) e per mantecare, volendo escludere il burro e odiando appassionatamente il parmigiano ci metto una sottiletta light tagliata a striscioline (altra eresia).Però sono buono, se ho degli ospiti evito solo il parmigiano finale, ma lo lascio mettere a loro direttamente nel piatto.

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  12. ciao, già che ti è piaciuto il libro se ti va segui il nostro progetto alla julie julia su:

    http://pellegrinidiartusi.blogspot.com/

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