Rieccomi dopo le giornate festive appena trascorse. Avete passato buone feste? Le mie sono state in sintonia con i miei desideri.
Ovvero giornate tranquille, serene, in completo relax. Lo sapete, lo scrivo tutti gli anni, mi piace il minimàl e quest'anno il minimàl è stato molto molto minimàl.
Le pentole sui fornelli borbottano, le padelle sfrigolano, la maggior parte dei piatti è pronto in attesa della cena, la tavola apparecchiata, le candele accese e i tizzoni ardono nel caminetto.
Una bella immagine, indubbiamente, ma nella realtà stamattina ho lavorato, dopo una serie di commissioni sono, finalmente!, tornata a casa e ho iniziato da poco a cucinare, adesso le patate stanno lessando.
Intanto ho preparato il tè, un nero aromatizzato all'arancia e cannella. Molto indicato per questa Vigilia di Natale milanese, fredda e umida.
Con questa tazza di tè calda e avvolgente vi faccio i miei più cari auguri di trascorrere un Natale lieto e gioioso!
Buon Natale!
Giovanna
In questo periodo la domanda (o meglio le domande) che ricevo con maggiore frequenza sono: "cosa cucini a Natale?" seguita a ruota da: "mi suggerisci una ricetta, elegante, della tradizione e possibilmente veloce?".
La mia risposta: "non lo so, non ho ancora deciso nulla" sorprende e non incoraggia i miei interlocutori.
Giornate intensissime e frenetiche, corro, corro, faccio cento cose insieme e arrivo a sera stanca, quasi senza rendermi conto di quello che ho fatto.
In tutto questo il Natale non c'entra. Nessuna frenesia di acquisti. Niente shopping folle. Neanche passeggiate in centro.
E allora? A parte il lavoro che, come sempre, assorbe gran parte del mio tempo, sabato è stata una giornata lunga e frenetica.
Biscotti di farina integrale al tè nero Grand Lapsang Souchong
Dopo aver assaggiato durante uno degli incontri tè e letteratura, dei biscotti preparati col tè Grand Lapsang Souchong, il sabato successivo alla riunione sono andata nel mio negozio preferito, ovvero quello del tè, dove ho acquistato il tè nero Grand Lapsang Souchong, il mio era finito, la farina integrale, ebbene si, il mio negozio preferito vende anche una farina eccellente, ovvero quella del Molino Quaglia, quella con la quale ho fatto anche il pane al miele e formaggi.
Già che c'ero ho preso anche un tè nero aromatizzato alle arance rosse di Siviglia.
Scosto la tendina dalla finestra e il paesaggio è tutto imbiancato. Fiocchi di neve, sempre più fitti, danzano prima vorticosamente, poi rallentano per poi posarsi e imbiancare tutto il paesaggio.
Gli alberi sono tutti bianchi, ogni tanto della neve cade da un ramo scuotendolo.
I rumori sono attutiti dalla neve. Io osservo, osservo e penso al Natale, osservo e mi sento triste.
Non che in città ci sia grande fermento per le festività imminenti, anzi.
Poche luminarie, passanti frettolosi, poca aria di festa.
Qualche anno fa un noto regista cinematografico, Ferzan Ozptek, se la memoria non mi inganna, affermò che uno dei piaceri del vedere un film a cinema, consisteva nel condividere con gli altri spettatori, un momento topico che sottolinea la storia, l'emozione di una rivelazione.
L'emozione della condivisione è un concetto applicabile a tantissimi campi, come ha detto Massimo Bottura al termine del Laboratorio del Gusto al Salone del Gusto, non c'è gioia vera senza condivisione.
Condividere le emozioni, le passioni per me è un grande piacere, il sale della vita.
Sarà che mi ha influenzato un articolo ambientato in provincia di Aosta letto su La Cucina Italiana di questo mese, ma in questi giorni sto preparando una serie di ricette ispirate alla montagna.
Cucino e penso ad uno chalet immerso nella neve, cucino e penso ad una cioccolata calda con uno sbuffo di panna, cucino e penso al vin brulè.
Inutile aggiungere che la dispensa si è arricchita di funghi secchi, castagne, fontina, verze con i quali mi sto divertendo a preparare una serie di piatti e a comporre un menù.
Una sera al Teatro 7
Quando a fine ottobre sono stata invitata dal Teatro 7 alla serata-evento "Patate e raclette" con lo chef Danilo Angè, ho accettato con entusiasmo.
Mi piaceva trascorrere una serata al Teatro 7, ero contenta di conoscere lo chef Danilo Angè e adoro i piatti a base di formaggi e patate.
Così, una sera di novembre di qualche settimana fa, una di quelle sere calde e piacevoli che questo strano autunno ci ha regalato, sono andata al Teatro 7,come sempre munita di taccuino, penna e macchina fotografica.
Il cibo, si sa, ha moltissime valenze, da quella consolatoria a quella conviviale, senza trascurare l'amore per le tradizioni, il valore del ricordo e potrei continuare a lungo.
Anch'io, quando cucino, metto in atto una serie di meccanismi fra i quali quelli del ricordo.
Che in cucina mi piaccia sperimentare è un dato di fatto. Il risotto al tè verde, preparato qualche anno fa, ne è una dimostrazione.
Ancora ricordo quanto fosse buono e particolare e lo stupore di chi apprendeva che, in luogo del brodo, avevo utilizzato l'infuso di tè, nonché le stesse foglie del tè a mo' di verdura.
Come promesso, ecco il post relativo al giro al mercato di Cà Granda per la bella ed importante iniziativa del Comune di Milano e di Identità Golose: Tutti a Tavola!