"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi"....
....e la febbre? E' arrivata, ovviamente, inattesa ed imprevista.
Così da qualche giorno sono a letto con febbre, tosse e raffeddore.
Invece di prepare primi piatti e sfornare dolci, sono alle prese con termometro, antipiretici e antibiotici.
Una noia. Alleviata dalla lettura.
Che altro se po' fà a letto, con la febbre????
Per questo motivo, in questi giorni, non sono riuscita ad aggiornare il blog e passare a salutarvi.
Però volevo, comunque, farvi gli auguri di buon Natale.
Poi, appena starò meglio, passerò da tutti voi e riprenderò a postare.
Giovanna
....e la febbre? E' arrivata, ovviamente, inattesa ed imprevista.
Così da qualche giorno sono a letto con febbre, tosse e raffeddore.
Invece di prepare primi piatti e sfornare dolci, sono alle prese con termometro, antipiretici e antibiotici.
Una noia. Alleviata dalla lettura.
Che altro se po' fà a letto, con la febbre????
Per questo motivo, in questi giorni, non sono riuscita ad aggiornare il blog e passare a salutarvi.
Però volevo, comunque, farvi gli auguri di buon Natale.
Poi, appena starò meglio, passerò da tutti voi e riprenderò a postare.
Buon Natale
Giovanna
Ogni anno che passa avverto sempre meno l'atmosfera del Natale. E parlo di una festività che mi piace molto. Ma la vita mi prende, sono assorbita da tante cose e mi accorgo del Natale quando è passato.
Ma in realtà cos'è lo spirito del Natale? E' una domanda alla quale si possono dare tante risposte: la festa cattolica, la condivisione con gli altri, il riunirsi delle famiglie, il ritornare bambini e rivivere quella magia, voler donare qualcosa agli altri, mangiare una pietanza che ci ricorda una persona, una situazione, una città, una tradizione.
Era da qualche tempo, che avevo voglia di preparare un pane con i semi. Diverso dal solito, composto da farine integrali e farina di segale.
Non volevo il solito pane preparato con la farina 00, o col grano duro, ma qualcosa di particolare, versatile, che potesse accompagnare tutte le pietanze, dal salato al dolce, regalando un tocco in più.
Inoltre, mi piaceva che i semi fossero parte dell'impasto, non utilizzati soltanto come croccante copertura.
La prima volta li ho mangiati a Salò, in una trattoria scelta accuratamente. Sala piccola e confortevole, prodotti del territorio, conduzione familiare.
Sebbene gli gnocchi di ricotta non siano una specialità del Garda, il sughetto di accompagnamento, pomodorini e funghi delle Valtenesi, era sicuramente legato alla territorialità e alla stagionalità.
Infatti erano i primi di giugno, aveva piovuto copiosamente per giorni, e sulle Valtenesi erano spuntati i funghi.
Come vi avevo accennato nello scorso post, la giornata dell'Immacolata l'ho dedicata al relax.
Ho scongelato i ravioli al radicchio, appositamente preparati in quantità maggiore e poi, inaugurazione della teiera di terracotta e lettura.
Quanto mi piacciono queste giornate festivi infrasettimanali! Riesco a dedicarmi con calma alle mie passioni, a non correre sempre, a tirare il fiato.
Ultimamente mi sembra di essere una trottola impazzita.
Stamattina, senza fretta ho preparato il tè, inaugurando la nuova teiera di terracotta.
Un rito nel rito. Perchè se per preparare il tè è necessario seguire un (piacevole) rituale, prima di utilizzare una teiera di terracotta, ci sono una serie di passaggi, fondamentali, da fare.
Passaggi che servono per la teiera e che mi sono piaciuti perchè l'ha resa più mia.
In un mondo dove tutto è standardizzato è bello utilizzare un oggetto creato a mano, non usa e getta, e che devi anche "preparare" prima di utilizzarla.
Ma vi parlerò più a lungo e dettagliatamente di questo "gioiellino".
La scorsa settimana ho partecipato ad una degustazione di tè.
Come sempre si è svolta presso la Scuola de La Cucina Italiana, relatrice la Sig.ra Barbara Sighieri de La Teiera Eclettica.
Questa volta l'argomento riguardava i tè neri cinesi.
Solitamente il tè nero viene associato all'India, mentre alla Cina si abbina il tè verde.
Sim Sala Bim, diceva così un famoso prestigiatore negli anni settanta, e lo strudel è sparito.
Letteralmente volatilizzato.
Ho avuto il tempo di scattare le foto, preparare il tè, che è ormai la mia bevanda di elezione, nonchè un rito piacevolissimo, apparecchiare la tavola, e mentre controllavo la temperatura dell'acqua, impostavo sul timer il tempo di infusione, mi giro e....una fetta(ona) dello strudel era sparita.