La settimana scorsa ho partecipato ad un'altra degustazione di tè. Questa volta l'oggetto erano i tè bianchi, molto rari e pregiati.
La degustazione, al pari delle altre si è svolta presso la Scuola de La Cucina Italiana, guidata dall'esperta di tè, Sig.ra Barbara Sighieri.
I tè bianchi, spesso erroneamente classificati come una sottofamiglia dei tè verdi, rappresentano una famiglia a se.
Già nel 1107, in Cina, nel Fujian si parlava di tè bianchi.
Le zone di produzione di questi meravigliosi tè sono, il Fujian, lo Yunnan e lo Zhejiang.
Mentre i migliori tè bianchi, dai quali provengono anche i primi tre degustati, derivano dai cultivar, Big White, Small White e Narcisuss.
Si raccolgono, manualmente, una volta all'anno, in primavera.
La tipologia di raccolta delle foglie, unitamente alla loro qualità, in pratica per un tè bianco si raccoglie solo la gemma - la parte più pregiata del tè - e le prime due foglie, ne determina la rarità, la pregiatezza e l'alto costo.
Spesso, per non rovinare e ossidare le foglie col sudore, si utilizzano solo le unghie.
Si racconta che in passato, il raccolto veniva eseguite da ragazze vergini, in guanti.
La degustazione, al pari delle altre si è svolta presso la Scuola de La Cucina Italiana, guidata dall'esperta di tè, Sig.ra Barbara Sighieri.
I tè bianchi, spesso erroneamente classificati come una sottofamiglia dei tè verdi, rappresentano una famiglia a se.
Già nel 1107, in Cina, nel Fujian si parlava di tè bianchi.
Le zone di produzione di questi meravigliosi tè sono, il Fujian, lo Yunnan e lo Zhejiang.
Mentre i migliori tè bianchi, dai quali provengono anche i primi tre degustati, derivano dai cultivar, Big White, Small White e Narcisuss.
Si raccolgono, manualmente, una volta all'anno, in primavera.
La tipologia di raccolta delle foglie, unitamente alla loro qualità, in pratica per un tè bianco si raccoglie solo la gemma - la parte più pregiata del tè - e le prime due foglie, ne determina la rarità, la pregiatezza e l'alto costo.
Spesso, per non rovinare e ossidare le foglie col sudore, si utilizzano solo le unghie.
Si racconta che in passato, il raccolto veniva eseguite da ragazze vergini, in guanti.
Le foglie sono tenere e pelose, proprio la presenza della peluria sulle foglie, conferisce al tè morbidezza e dolcezza. Rendendolo quindi poco tannico.
Le foglie, appena raccolte, vengono fatte essiccare per poche ore su stuoie di bambù, una fase finale nei forni termina il processo di essiccazione.
Per rendere ottimale questo processso, le foglie vengono disposte in un unico strato e girate, al fine di consentire un'essicazione perfetta su entrambi i lati.
Di seguito ho fotografato i tre tè saggiati.
Il Pai Mu Tan, denominato anche White Peony, è il più famoso.
Il secondo tè gustato è lo Yin Zhen, chiamato anche Silver Needle, ovvero aghi d'argento.
Il Moli Bai Hao Yin Zhen, dal delicato sapore di gelsomino. Purtroppo nelle foto ho scritto Moli Bai Mao Yin Zhen, mentre il nome corretto è Moli Bai Hao Yin Zhen. Come sapete sono sempre di corsa, e ripreparare le foto richiederebbe un pò di tempo!
Tutti i tè bianchi, per la delicatezza delle foglie, devono essere preparati a basse temperature, intorno ai 75°, e richiedono lunghi tempi di infusione.
E' corretto affermare che la durata dell'infusione è direttamente proporzionale alla quantità delle gemme, maggiore è il loro contenuto, più lunghi sono i tempi di infusione.
Il Pai Mu Tan, che è quello fotografato nella teiera, durante l'infusione, e nella tazza sottostante, presenta delicate note fruttate, nello specifico di pesca, molto persistenti.
E' un tè dolce, poco tannico, ciò è dovuto alla modalità e al periodo di raccolta.
Di seguito ho fotografato le foglie del Pai Mu Tan dopo l'infusione.
Lo Yin Zhen, dato l'elevato numero di gemme, ha un tempo di infusione di 12 minuti.
Come si può vedere dalla fotografia, il colore dell'infuso è più chiaro del Pai Mu Tan, nonostante ciò il suo sapore è più forte e persistente del precedente, con note di miele e di osmanto.
Il Moli Bai Hao Yin Zhen, che nella fotografia vediamo subito dopo l'infusione, ha un gradevole e leggero sapore di gelsomino, molto diverso dalle note del tè verde al gelsomino.
In questo caso i tempi di infusione si riducono a 6 - 7 minuti.
Il Bianco Darjeeling Ambootia, proviene dalla regione del Darjeeling, e Ambootia è il nome della piantagione.
Questo tè bianco, di provenienza indiana, a differenza dei precedenti che invece erano cinesi, dimostra che il mercato del tè non è immobile, ma in continua espansione.
Dunque, il tè bianco, tipico della Cina, viene attualmente coltivato, anche in India.
Mentre i tè bianchi cinesi, hanno una storia millenaria, l'Ambootia, invece, viene coltivato da circa 15 anni.
Inoltre, il suo cultivar è la Camelia Sinensis.
In questo caso i tempi di infusione si riducono a 6 - 7 minuti.
Il Bianco Darjeeling Ambootia, proviene dalla regione del Darjeeling, e Ambootia è il nome della piantagione.
Questo tè bianco, di provenienza indiana, a differenza dei precedenti che invece erano cinesi, dimostra che il mercato del tè non è immobile, ma in continua espansione.
Dunque, il tè bianco, tipico della Cina, viene attualmente coltivato, anche in India.
Mentre i tè bianchi cinesi, hanno una storia millenaria, l'Ambootia, invece, viene coltivato da circa 15 anni.
Inoltre, il suo cultivar è la Camelia Sinensis.
Sorso dopo sorso, il sapore resta lo stesso, mentre aumenta la sensazione di tannino.
Pur essendo abituata a bere tè bianchi, come sempre ho imparato nuove cose, condividendo un interesse così bello, con tante altre persone che amano il tè quanto me.
Noto, inoltre, con immenso piacere, che ad ogni degustazione, il numero dei partecipanti sta aumentando, questo, forse, significa, che anche in Italia, la patria del caffè, il tè, sta, giustamente, conquistando un posto importante?
In ogni caso, fra le varie cose che amo delle degustazioni è la curiosità, che spinge i partecipanti, me compresa, ad ampliare i propri orizzonti, e conoscere un pezzo di storia e di cultura molto lontana da noi.
16 assaggi
Un mondo a me sconosciuto, ma molto interessante. Grazie per le informazioni.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Che post interessante Giovanna, e anche l'esperienza degli assaggi deve essere molto gradevole. Io bevo spesso il tè bianco che sembra sia salutare. Deve infondere poco e non essere mai girato con il cucchiaino di acciaio. E' buono. Complimenti per l'originalità. Ti abbraccio. Deborah
RispondiEliminaCiao tesoro, complimenti per il bellissimo e interessante post! Sono affascinata dalla tua competenza e da questi meravigliosi tè bianchi!
RispondiEliminaGrazie della gentilissima visita. Un bacio e a presto
Ciao Giovanna, inutile dire che invidio moltissimo i tuoi sensi in questo momento, chissà che bella esperienza la tua degustazione. Io pure amo molto il tè e vorrei ampliarne le mie conoscenze. Per esempio ho scoperto che di tè bianco ne esiste addirittura una varietà che cresce sull'Himalaya...
RispondiEliminasei proprio una cuoca eclettica
a presto
A.
Stefano, grazie! Il tè ha un posto importante nella mia vita.
RispondiEliminaDeborah, ti ringrazio. Mi fa piacere che anhe tu apprezzi il tè bianco.
Lady Boheme, grazie! Sei davvero gentile, ma io, come ho più volte detto amo molto il mondo del tè, e colgo tutte le occasioni possibili, per approfondire le mie conoscenze di questo mondo vastissimo.
Alessia, grazie! Come sei stata gentile e carina! Hai colto esattamente lo spirito del blog, un luogo dove far confluire le mie passioni.
Baci Giovanna
Tesoro sono passata per un salutino e per gustare una tazza di meraviglioso tè! Baci e grazie della visita
RispondiEliminaL'incidente alla spalla mi permette di avere il tempo di salutare gli amici. Che piacere questo post, un sorso di serenità. Quante informazioni per addentrarsi in questo affascinante mondo. Grazie.
RispondiEliminaBaci Alessandra
Cara Lady, è un piacere sorseggiare il tè, conversando con te!
RispondiEliminaAlessandra, grazie! E' proprio vero, il tè è un sorso di serenità!
Baci Giovanna
Ogni volta che leggo i post delle tue degustazioni mi viene un'invidia (di quelle sane) ...ma son contenta tu condivida l'esperienza e info con noi...almeno conosco e imparo:)
RispondiEliminabaci!
Che brava che sei a partecipare a queste iniziative, sono un modo davvero molto interessante per imparare cose nuove. Bravaaaaa!!
RispondiEliminaTerry, grazie! Credimi è un piacere condividere quest'esperienza sul blog.
RispondiEliminaSally, grazie! Hai colto nel segno, le degustazioni, i corsi e così via, mi piacciono, per tutta una serie di motivi, e le affronto sempre con lo spirito di voler imparare.
Baci Giovanna
..e pensare che si dice...gradisci un te', senza sapere che mondo c'è dietro!!!!! stai diventando sempre più addottorata in materia. bellissime foto e ottima lezione.
RispondiEliminaciao Reby
Tesoro, grazie di cuore della visita, un bacione e felice serata
RispondiEliminaRebecca, grazie! Sei molto gentile.
RispondiEliminaLady Boheme, grazie della visita.
Baci Giovanna
Grazie per aver condiviso con noi la bellissima esperienza!
RispondiEliminaE complimenti per il post, molto chic,educativo ed affascinante.
Non sapevo che il tè bianco, dovesse essere preparato a basse temperature...
Sorseggio spesso tè verde dal gusto spiccatamente tannico ( mi piace la sensazione che lascia)e quello al bergamotto, è l'unico aromatizzato che preferisco, generalmente mi piace sorseggiare tè in purezza.
Baci ^_^
Gaia, grazie!!!!! Quanto sei gentile!
RispondiEliminaEbbene si, il tè bianco va preparato a basse temperature.
L'Earl gray mi piace tantissimo, e il negozio dove mi rifornsco, ne ha di buonissimi!
Baci Giovanna