Pane semi integrale di kamut con le nocciole
Archiviato il Natale, salutato con la Befana le festività, comincio il nuovo anno.
Quest'anno, forte di una serie di considerazioni sviluppate nel corso degli anni, e ben rafforzate nell'ultimo, è iniziato al motto di "liberarsi del superfluo."
Non è un proclama, piuttosto uno stile di vita.
Per superfluo intendo non soltanto oggetti che nel corso del tempo si affastellano in casa, appesantendo, togliendo spazio ed energia, ma soprattutto capire realmente cosa ci interessa e perseguire i nostri obiettivi.
In questi giorni, però, il superfluo del quale mi sto liberando è molto materiale.
Abiti che non indosso più, libri che non mi sono piaciuti e che non rileggerei, o altri (pochissimi per la verità) che pur avendone cominciato la lettura più volte e in diversi momenti della mia vita, non sono proprio riuscita a portarli e termine.
Oppure oggetti che ho acquistato per poi capire che in realtà non mi piacevano, pochissime cose, di solito sono cauta negli acquisti, oppure cose che quando ho comprato mi piacevano veramente, e che nel corso del tempo mi sono piaciuti molto meno o per niente, anche questi però sono veramente pochi.
Più delicato è il discorso delle cose ricevute in regalo. Solitamente i regali che ricevo mi piacciono, i miei amici conoscono i miei gusti, loro stessi hanno un ottimo gusto, però, capita che qualcosa pur essendo bello non mi piaccia particolarmente.
In questo caso, per un discorso affettivo mi risulta difficile liberarmene, però non voglio nemmeno usarlo o esporlo.
Così, come i filosofi sospendo il giudizio e aspetto. Cosa, ancora non l'ho capito.
Adesso ho deciso. Ho pensato che un oggetto chiuso in un cassetto è inutilizzato e potrebbe, invece risultare utile ad altre persone, oppure essere apprezzato ed amato da altri.
Analogo discorso per i libri. Sono fatti per essere letti. I miei sono letti e ririririrletti e consultati continuamente (ed ho due librerie a parete e continuo a prendere libri in prestito alla biblioteca).
Così, ho preparato un paio di sporte di libri e li ho portati in biblioteca.
I vestiti, insieme alle altre cose li ho donati ad un'amica che si occupa di volontariato. Finished? Forse....
Invece, la voglia di mettere le mani in pasta non passa mai. E per mani in pasta intendo proprio preparare impasti.
Anche quando ho meno voglia di cucinare, preferendo leggere, passeggiare, fotografare, incontrarmi con gli amici, la voglia di impastare c'è sempre. Tanta.
Per impasti intendo proprio tutti. Lievitati, paste frolle e brisé, paste all'uovo, impasti di semplice acqua e farina.
Però, fra tutti preferisco i lievitati. A parte che è proprio che con questo tipo d'impasti che mi piace sperimentare diverse tipologie di farine, amo proprio il processo della lievitazione.
Amo l'attesa, il vedere piano piano l'impasto lievitare, e poi, dopo averlo pezzato e formato pane/panini/brioche/focacce/pizze, mi piace vederlo rilievitare.
Il pane della ricetta di oggi l'ho preparato tantissimo tempo fa, poi, la voglia di postare altro ha preso il sopravvento, ed è rimasto a lungo in archivio.
Ma era così buono che avevo voglia di condividerlo con voi.
Pane preparato con semolato semi integrale, grano kamut, miele di acacia e nocciole. Fatto lievitare in cestino, ha assunto una bella forma rotonda.
Le nocciole hanno conferito un profumo, un sapore e una consistenza deliziosa.
Lo abbiamo apprezzato con burro e marmellata per colazione e con salumi e formaggi per il pranzo.
Pane semi integrale di kamut con le nocciole
ingredienti per una pagnotta:
300 g. di kamut,
130 g. di semolato semi integrale,
70 g. di farina 00, più un po'
60 g. di nocciole sgusciate,
un cucchiaino di miele di acacia,
10 g. di lievito di birra,
12 g. di sale.
Setacciate le farine su una spianatoia, unite le nocciole precedentemente tostate e tritate finemente a coltello, il lievito, il sale, il miele, aggiungete poca acqua tiepida e cominciate ad impastare.
Aggiungendo mano a mano acqua, impastate fino ad ottenere un impasto consistente, morbido, non appiccicoso.
Ponetelo nel cestino spolverato di farina, copritelo con un canovaccio umido e ponetelo in un posto privo di correnti d'aria.
Fate lievitare per circa 2,5 ore, o fino a quando l'impasto è raddoppiato.
Quindi, rovesciatelo su una teglia ricoperta di carta forno, fate lievitare per altri 30 minuti. Dieci minuti prima di infornare il pane, ponete un tegamino vuoto nel forno.
Infornate il pane, nel forno preriscaldato a 200°, versate un bicchiere d'acqua nel tegamino (in modo da formare vapore) e fate cuocere per 10 minuti, quindi abbassate il forno a 180° e cuocete ancora per 25-30 minuti, il pane deve risultare dorato e battendolo sulla parte sottostante emettere un rumore sordo.
Sfornate il pane e fatelo raffreddare prima di consumarlo.
12 assaggi
ha un aspetto favoloso! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaIo tendo ad accumulare oggetti e alla fine devo capitolare e gettarli, altrimenti non entro più in casa.
RispondiEliminaAdoro i tuoi lievitati, ma penso che questo lo sai.
Questo pane ha un aspetto incantevole, ti faccio davvero un applauso!
RispondiEliminama come hai fatto a fare la spirale con la farina ??? Scusa la domanda ma sono veramente imbranata con i lievitati a davanti alle tue foto resto sempre incantata...
RispondiEliminaè stupendo! e poi hai il cesto di lievitazione!!!!
RispondiEliminaMamma mia che meraviglia di pane!!! Interessa anche a me quella spirale! Buona serata
RispondiEliminaliberarsi delle cose mi risulta molto difficile , ma anche io ho iniziato a farlo , libri no , non ce la faccio proprio!Comunque ho trasportato in parrocchia una decina di bustoni stracarichi di abiti cappotti biancheria praticamente nuova , giocattoli e non so che altro , ma sempre con un po' di dolore , mi sembra che ci rimangano dei pezzi di vita attaccati, che tipa che sono!!!!
RispondiEliminaBellissimo il pane , un abbraccio
ciao Reby
Grazie! La spirale si ottiene facendo lievitare il pane nel cestino ben infarinato. Quando si versa sulla teglia, le spirali sono già belle e pronte.
RispondiEliminaGiovanna cara, quel cestino di lievitazione mi incuriosisce da un bel po'...vale la pena secondo te acquistarlo? Gli sto facendo il filo da un po' ... ;)
RispondiEliminaBaciotto e complimenti! Anche io ultimamente sto imparando a mettere in pratica la filosofia del decluttering...e devo dire che funziona, si sta di un bene dopo! Bacio
che meraviglia quell'effetto a spirale. questo pane non averbbe bisogno di nient'altro, tanto è buono da sè :) un bacione, buona settimana
RispondiEliminaogni tanto fa bene liberarsi del superfluo anche perchè così si ha la possibilità di ritrovare cose che non si utilizzavano da tempo, cose dimenticate. La passione per gli impasti ci unisce e vedere il tuo bel pane mi fa venire una gran voglia di mettere le mani in pasta, anche subito. Bravissima, è perfetto!!
RispondiEliminaEcco vedi una bella idea, faccio tante volte il pane con le noci e non ho pensato a quello con le nocciole!!!
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