Salone del Gusto 2014
Sabato, invitata dall'Azienda Lenti, ho partecipato al Salone del Gusto.
Non appena sono arrivata al Lingotto Fiere, la sede del Salone, ho provato la stessa emozione e la stessa gioiosa consapevolezza provata due anni fa.
Ovvero, quella di trovarmi in una realtà dove tutta una serie di prodotti agricoli, legati all'allevamento, alla pesca, vengono difesi, grazie ai presidi slow food.
Proprio per i presidi tantissimi prodotti, sono stati salvaguardati, incoraggiando i produttori a non abbandonare ciò che è simbolo delle realtà e delle tradizioni locali.
Al Salone del Gusto, ancora una volta, ho respirato questa atmosfera. Camminando nei padiglioni, stand dopo stand, ho conversato con produttori entusiasti di continuare a produrre, nel rispetto del territorio, cibi legati alla loro cultura gastronomica e alle tradizioni locali.
Ma il Salone del Gusto è anche Terra Madre, ovvero coltivatori, artigiani, allevatori, contadini, che da ogni parte del mondo, riuniti nello stesso padiglione, mostravano con orgoglio i loro prodotti.
Ostriche, formaggi, salumi, mieli, tè, farine, mele, carni e pesci di ogni genere, vini, ma anche prodotti di artigianato, venivano presentati, offerti, venduti, spiegati.
In uno stesso padiglione, un incrocio di lingue, razze, costumi tipici, tutti legati dalla passione per i loro prodotti e la volontà di salvaguardarli.
Sono partita dalla regione Piemonte, e dall'Azienda Lenti, dove tra un sorso di Prosecco e un assaggio di girello, abbiamo parlato della storia della famiglia, della tradizione dei prosciutti cotti che arriva dal Nord, per esempio il Jambon Torchon che arriva dalla Francia.
Poi, si prosegue con l'Enoteca, il cibo da strada, l'OVAL.
Il cibo da strada è un autentico patrimonio della nostra cultura gastronomica. E' giusto ed è doveroso salvaguardarlo.
Ogni regione ha le sue specialità, legate alla sua storia, alle sue tradizioni.
Bombette, fritto misto, focaccia di Recco, la pizza napoletana, che ho assaggiato e boccone dopo boccone ho ritrovato una parte di me.
Finalmente, dopo tanto tempo mangiavo la vera, ma vera davvero, pizza napoletana.
Credo che le radici di tutti noi siano nel cibo, di quello che mangiavamo da bambini, di quello che fa parte della nostra cultura locale e tradizionale, di quello che mano a mano nel corso degli anni incomincia a far parte della nostra storia.
Con la pizza mangiata al Salone, ho ritrovato quelle radici e mi sono sentita - di nuovo - parte del mio territorio, della mia storia, della mia tradizione.
E poi laboratori del gusto. La scoperta di prodotti che proprio non conoscevo.
Il luccichio negli occhi di una signora che mi raccontava come producono dei porri sottilissimi, un lavoro enorme per un ortaggio di grande pregio.
Ho parlato con una signora danese che mi mostrava con orgoglio, sorridendo felice, le sue mele.
Mi diceva che rispetto a molte mele in commercio le sue erano brutte, in realtà erano delle mele vere, non quelle standardizzate che siamo soliti, ahimè, vedere, ma molto buone e ogni mela aveva un sapore diverso, non omologato come spesso accade.
Omologazione, una parola che al Salone non si conosce.
Ho assaggiato oli provenienti da diverse regioni, tutti preparati con monocultivar italiani, e dai sapori completamente diverso gli uni dagli altri.
Mi ha affascinato vedere nell'Arca del gusto la grandissima varietà di mele, zucche ed altri prodotti.
Ecco, se c'è una parola, molto utilizzata nel Salone, sicuramente è biodiversità.
Dopo ore trascorse a camminare, vedere, scrivere, fotografare, parlare, ho preso il treno per tornare a casa.
Nelle quasi due ore del ritorno, pensavo alle cose buone e particolari comprate, ma soprattutto pensavo che anche questa volta la mia sporta, era ricchissima di qualcosa che non è in vendita, ma forse, proprio per questo ancora più preziosa.
Ovvero il contagio dell'entusiasmo, la volontà che accomuna persone di ogni parte del mondo a continuare a produrre con passione, orgoglio e tanto duro lavoro i loro prodotti.
L'idea che tantissimi prodotti, grazie ai presidi slow food, non spariranno.
Ancora una volta sono tornata a casa con tante idee e progetti.
Alla prossima!
Buona settimana!
Giovanna
12 assaggi
che meraviglia! Io non sono mai stata al Salone del Gusto perchè, puntualmente ogni anno, sono sempre da altre parti, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminache spettacolo........
RispondiEliminama la prossima volta ci dobbiamo andare insieme, assolutamente!
Io sarei voluta andarci ma non sapevo con chi......
bacioni e a presto
Che fortuna poter partecipare al Salone del Gusto, io purtroppo sono un po' lontana ma immagino sia stata per te una esperienza unica!!! Belle le foto ^_^, un abbraccio e buona settimana anche a te!
RispondiEliminaDeve essere una bella esperienza e vedere tutti quei bei prodotti.
RispondiEliminadeve essere un evento straordinario!
RispondiEliminaLa prossima volta ci organizziamo Giovanna per andarci insieme o farci un salutino mentre rimiriano quelle meraviglie e concordiamo sull'importanza dei consorzi di tutela e di slow food.
RispondiEliminaUn forte abbraccio
Come sempre, i tuoi articoli sono sempre molto interessanti
RispondiEliminaUn abbraccio Giovanna
che bellezza e che ricchezza di gusti, profumi e tradizioni; è un evento che mi piacerebbe molto visitare
RispondiEliminasono lontanuccia ma prima o poi tornerò a Milano , bellissime foto Giovanna, rendono perfettamente l'idea di quanto interessante deve essere stato ! Buona settimana, un bacione
RispondiEliminaChe bel reportage! Quelle mele poi mettono un'acquolina pazzesca!
RispondiEliminamentre commento parlano del Salone del Gusto su Rai 1. Molto interessante come manifestazione e complimenti a te per esserci andata e per il bellissimo reportage.Grazie per le splendide foto.
RispondiEliminaUn bellissimo reportage con delle foto splendide . Spero di poterci partecipare anch'io il prossimo anno . Un abbraccio, buona giornata Daniela.
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