Venerdì sera una fitta nebbia avvolgeva Milano. Tornavo a casa, immersa in questa atmosfera lattiginosa e nei miei pensieri.
Ancora avvertivo gli odori, i sapori, le sfumature dei tè, bevuti alla degustazione alla quale avevo appena partecipato.
Come sempre, si è svolta presso la Scuola de La Cucina Italiana, relatrice la Sig.ra Barbara Sighieri de La Teiera Eclettica.
Con l'inizio del nuovo anno, è iniziato un nuovo ciclo. Questa volta, invece di analizzare una famiglia di tè, o le usanze di bere il tè relativo a varie popolazioni, siamo partiti dall'inizio, dalla classificazione del tè.
Sebbene il tè lo conosca abbastanza bene, non oserei mai dire benissimo, è un mondo molto vasto, la degustazione mi interessava moltissimo.
Ho avuto modo di confrontare le mie conoscenze, quello che ho acquisito nel tempo, ma soprattutto mi ha dato la possibilità, degustando tè diversissimi fra loro, quali un tè verde giapponese, un tè oolong cinese e un tè nero cinese, il "mio" amatissimo Grand Keemun, di provare sensazioni organolettiche diverse a seconda del tipo di tè, tutte confacenti alle mie aspettative e per ogni tè mi sembrava di fare un percorso diverso tra aromi, sapori e profumi.
Quello che mi ha piacevolmente sorpresa e stupita, è stata la sensazione provata nel bere dei tè, che da qualche mese ho finito.
Solitamente mi piace avere a casa tutte le diverse tipologie di tè: verdi, neri, oolong, bianchi e poi giapponesi, cinesi e così via.
Però quando finisce un tipo di tè, non lo ricompro subito, a meno che non si tratti del Grand Keemun, che per me è indispensabile.
Preferisco, prendere un tè di un'altra famiglia, per scoprirne di nuovi, oppure riprendere qualche tè che da un po' non bevo.
Ebbene, bevendo il Sencha, il primo tè degustato, un tè verde giapponese, e, continuando con il Ti Quan Yin, il secondo tè, l'oolong, entrambi conosciuti, ed entrambi bevuti a ridosso della scorsa primavera/estate, entrambi i tè, pur diversissimi tra loro, hanno risvegliato, al pari di una pietanza che ho sempre consumato, dei ricordi, legati proprio al periodo nei quali bevevo quei tè.
Questo mi è piaciuto, mi ha dato una sensazione di familiarità, con questa bevanda, che non credevo di avere, nonostante il tè sia abituata a consumarlo, regolarmente, da molti anni.
Vi assicuro che è stata una sensazione piacevolissima.
La differenza fra i tre tè bevuti, quindi il tè verde giapponse, l'oolong e il tè nero cinese è data dalla modalità di lavorazione, eseguita dopo la raccolta.
Tutti i tè, di tutte le tipologie e nazioni provengono dalla stessa pianta, la Camellia Sinensis.
Solo dopo la raccolta delle foglie, si stabilisce il tipo di tè che si vuole ottenere.
Per produrre il tè verde, dopo il raccolto, si interrompe il processo di ossidazione, in questo modo le foglie conservano il colore verde e le loro proprietà.
La differenza fra un tè verde giapponese e cinese, è data dalla modalità con la quale viene bloccato il processo di ossidazione.
I tè verdi giapponesi si ottengono, sottoponendo le foglie, subito dopo il raccolto, ad un rapido getto di vapore acqueo, per un periodo che va dai 30 ai 60 secondi, questo permette alle foglie di mantenere il loro colore verde brillante, nonchè al tè di avere un sapore fresco, di erba appena tagliata, di alghe.
Per i tè verdi cinesi, invece, il processo ossidativo viene bloccato tramite calore secco.
Per questo il loro sapore differisce da quelli giapponesi, regalando una nota tostata legnosa.
Il primo tè verde bevuto è stato il Sencha Ariake, proveniente dalla Baia di Ariake, dell'isola Kyushu.
Un tè fresco, morbido, avvolgente. Dal colore, come è possibile osservare nella prima foto, molto chiaro, un giallo tendente al verde.
Nella foto è riprodotto il tè oolong Ti Kuan Yin. I tè oolong sono semifermentati, quindi una via di mezzo tra i neri e i verdi.
A seconda del grado di fermentazione, si avvicinano ad un tè verde o ad uno nero.
Il sapore è molto persistente, le note floreali spiccate. Il colore del liquore tende al giallo oro.
Nella foto è possibile osservare le foglie del Ti Quan Yin dopo l'infusione, e tre diversi tipi di tè giapponese a confronto: l'Hojicha, un tè che risulta più scuro in quanto le foglie vengono tostate, poi il Sencha Ariake, il tè oggetto della degustazione, e il Genmaicha, ottenuto aggiungendo alle foglie del Sencha riso e chicchi di mais. Tè molto amato dai bambini e molto adatto ad essere bevuto in estate.
Nella foto è riprodotto il Grand Keemun, un tè nero cinese, che non richiede presentazione. Ne bevo tantissimo e ne ho parlato in molti post.
A fine degustazione abbiamo mangiato biscotti preparati col tè. Due diversi tipi: l'Earl Gray, il tè aromatizzato al bergamotto e il Sakura, una miscela di tè verdi Sencha, profumati con petali di fiori di ciliegio, pianta simbolica nella cultura giapponese.
Ancora una volta, la degustazione è stato un momento piacevole di confronto.
Era molto piacevole vedere un gran numero di persone, che bello, i cultori del tè sono sempre di più!, degustare, annusare, osservare, scrivere, fotografare questa bevanda millenaria, ma sempre molto affascinante e "giovane".
15 assaggi
E' affascinante tesoro seguirti nel viaggio in questo mondo vastissimo che è il thè. E non avrei mai immaginato che co fossero così tante cose da scoprire su questa bevanda. Un abbraccio, buona settimana
RispondiEliminaWow, Federica cara, che velocità!!!
RispondiEliminaGrazie sei molto carina e gentile!
Tesoro, anch'io scopro sempre cose nuove. Anche qui sta il fascino.
Baci e buona settimana anche a te
Giovanna
Mi farò di certo una gran cultura... Ho letto tutto credimi, io ho iniziato con i Sencha e oltre a quello verde ho preso anche quello al bergamotto, ho anche comprato un aggeggio dove fare l'infusione... Vedi come mi stai corrompendo in fatto di tè!!! Questa pagina la salvo tra i miei documenti... Porta pure il tè non lo rifiuto di certo anzi imparo...e anche tanto da te... Grazie e alla prossima, buona settimana.
RispondiEliminaVeramente interessante! Noi non sappiamo molto sul tè ma ti leggiamo sempre con tanto piacere e voglia di imparare!
RispondiEliminaBaci!
è davvero molto utile e interessante questo post, passando da qui si scoprono tante cose sul tè...bellissimo!!!!! Buona settimana :)
RispondiEliminaMamma mia Giovanna, questo post non è da leggere è da studiare!!!
RispondiEliminaMax, grazie! Ma come sei gentile. Mi fa piacere che il te, ti stia piacendo così tanto!
RispondiEliminaAlda e Mariella, grazie! Siete molto carine!!!
Luciana, grazie! Mi fa piacere che mi scrivi questo. Io amo molto il tè e sono contenta di trasmettere un po' della mia passione.
Giulia, grazie! Mi fa piacere che ti sia piaciuto.
Baci e buona settimana Giovanna
quante ne sai sul te Giovanna!!! Sei davvero una miniera di informazioni inesauribile!!!
RispondiEliminaun mondo tutto da scoprire! attraverso i tuoi post si riesce ad entrare in questo mondo davvero affascinante fatto di miscele di profumi e sapori, grazie! un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
Sono capitata qui per caso, complimenti per il blog!Quante cose interessanti su thé, da leggere con calma. Sono anche io di Milano, e sono anche io allibita che solo ora, a metà gennaio, inizino a togliere le luci natalizie. Che spreco di energia elettrica... Ciao a presto.
RispondiEliminaciao, passavo per invitarti a un gioco di scambio ricette! ti va di partecipare? ti aspetto qui
RispondiEliminahttp://zasusa.blogspot.com/2010/12/gioco-forum.html
a presto
mi piacerebbe partecipare...
RispondiEliminabuona settimana!
Valerio, grazie!
RispondiEliminaRebecca, grazie! Veramente un mondo da scoprire. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo.
Mariacristina, benvenuta! Grazie, sei molto gentile! Hai ragione, le luminarie, oltre a rappresentare un contrasto stridente, sono anche uno spreco di energia.
Zu, certo che mi fa piacere!
Gio,grazie!
Baci Giovanna
Che splendido e coinvolgente post, mia cara, anch'io adoro il tè, complimenti di cuore!!! Un abbraccio
RispondiEliminaLady, grazie! Sai quanto amo il tè...
RispondiEliminaBaci Giovanna