Pizze fritte con ricotta, mozzarella e salame
Street food? Sicuramente! Piatto povero? Anche! Cibo antico? Probabilmente! Le pizze fritte appartengono a tutte queste categorie e potrei continuare con cibo regionale, pranzo veloce, piatto tradizionale.
Sicuramente se non si aggiunge che sono buonissime, non si rende giustizia a queste cibo molto diffuso in Campania e nel sud Italia.
Certo, non è un piatto leggero, decisamente non ascrivibile alla lista dei cibi tutta salute. Però, la sua bontà è ineguagliabile - o quasi, of course!
A Napoli le pizze fritte sono diffusissime, sia come preparazione casalinga che nelle friggitorie e rosticcerie.
Senza considerare la pizza fritta che viene proposta in tutte le pizzerie.
Il ripieno è più o meno codificato. La pizza fritta classica viene farcita con ricotta, mozzarella di bufala e salame napoletano e pepe, tanto pepe.
Insomma, un piatto tutta leggerezza! :-)
Ci sono poi molte versioni, anche vegetariane, come quella ripiena con le scarole saltate in padella con olive e capperi.
Pur amandole moltissimo, raramente, molto molto raramente le ho mangiate preparate nelle friggitorie, essendo un cibo molto grasso ho sempre preferito quelle home made.
Il sapore, se si sa fare bene l'impasto e si è bravi a friggere non cambia, anzi!
Comunque, con gli anni, orientandomi sempre più verso una cucina ricca di verdure, povera di proteine e con cotture sane, le pizze fritte ho quasi smesso di farle.
Fino a qualche domenica fa, quando la voglia di mangiarle era tanta, e così, alzandomi molto, molto presto ho iniziato a preparare l'impasto.
Ultimamente i lievitati li preparo con la biga, in questo caso, il sabato non avevo avuto il tempo, per cui sono partita da un impasto diretto.
Ho messo poco lievito, aggiunto all'impasto la semola e....ho passato il resto della mattina a cercare di riscaldare la cucina per arrivare alla giusta lievitazione.
Le ho preparate la domenica della nevicata, ricordate il freddo?
Comunque, l'impasto è venuto perfetto e le pizze pure. Per la pasta ho seguito la ricetta vista al corso di Viviana Varese, l'unica variante è stata l'aggiunta della farina di semola e lo zucchero, non che avessi voglia di apportare modifiche, ma quando avevo già setacciato le farine e aggiunto lo zucchero mi è venuta l'idea di seguire la sua ricetta.
Come farina ho usato la Petra 3 del Molino Quaglia. A tal proposito, dopo la pubblicazione del post dedicato al pane integrale ho ricevuto molte e-mail nelle quali mi chiedevate se la farina usata era la 0 o la 00.
Dunque, poiché le farine si suddividono in base al grado di forza, quelle del Molino Quaglia non presentano la suddivisione in 0 e 00. Ho già risposto a tutte le e-mail ricevute, ma mi fa piacere scrivere anche adesso, che utilizzando le farine del Molino non c'è la nota suddivisione.
Altra precisazione: ci vorrebbe il salame napoletano, non l'ho trovato e ho utilizzato il felino.
Pizze, neve e....tè. Tanto, tanto tè, anche se già pregustavo quelli rari giapponesi....
Ho abbinato il tè nero cinese Grand Lapsang Souchong, il suo sapore affumicato era perfetto con il gusto deciso delle pizze.
Pizze fritte con ricotta, mozzarella e salame
ingredienti per l'impasto:
400 g. di farina Petra 3,
100 g. di semola,
10 g. di lievito di birra,
15 g. di zucchero,
15 g. di sale,
25 g. di olio extravergine,
250 g. di acqua,
ingredienti per la farcitura:
250 g. di ricotta di pecora,
250 g. di fior di latte,
100 g. di salame felino,
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato,
2 cucchiai di pecorino romano grattugiato,
pepe nero,
per friggere:
olio extravergine di oliva.
Ho setacciato le farine, formato la fontana, unito il sale, lo zucchero, il lievito, l'olio extravergine. Aggiungendo mano a mano l'acqua ho impastato a lungo, fino ad ottenere una pasta liscia e setosa.
Ho formato il panetto e l'ho posto in una bacinella, coperto da un panno umido e lasciato lievitare. Nel mio caso ci sono volute circa 4 ore.
Intanto ho preparato la farcitura: in una terrina ho unito la ricotta, il fior di latte sgocciolato e tagliato a dadini, il salame tagliato a dadini, il parmigiano e il pecorino, con l'aiuto di una forchetta ho ottenuto un impasto liscio, senza grumi, ben amalgamato. Ho condito con pepe nero macinato al momento e per rendere la farcitura morbida ho aggiunto un paio di cucchiai di acqua. Va bene anche il latte, ma con l'acqua la farcia guadagna in leggerezza.
Una volta lievitato l'impasto, l'ho pesato e suddiviso in 6 palline di pari peso, le ho coperte con un panno umido e le ho fatte lievitare per un'altra mezz'ora.
Quindi le ho lavorate dandogli una forma circolare e posto sulla metà di ognuna un paio di cucchiai di impasto.
Le ho coperte con l'altra metà e le ho chiuso bene, in modo che durante la cottura la farcitura non fuoriesca.
Le ho coperte ancora con un panno umido e le ho fatte lievitare per altri 20 minuti, quindi le ho fritte in abbondante e caldo olio extravergine.
Alla prossima!
Buon fine settimana!
Giovanna
31 assaggi
Mi hai fatto tornare bambina, nelle giornate in cui le preparava mia nonna per tutta la famiglia...che ricordi...
RispondiEliminaUn abbriccio
S.
Noi li chiamiamo panzerotti e a casa mia vanno alla grande, ogni tanto ci si può concedere un buon fritto (nella versione al forno li ho preparati proprio ieri sera ma il fritto è il fritto!)
RispondiEliminaBelli i tuoi, mi hai fatto venire voglia.
Buooooone, sono perfette, complimenti, un abbraccio e buon fine settimana!!!
RispondiEliminaAnche il fritto, se fatto a regola d'arte, non è poi così dannoso. E anche se non ne sono una fan, uno strappo ogni tanto fa bene al corpo e allo spirito. E queste pizze ripiene valgono bene uno sgarro :) Un bacione, buon we
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaChe meraviglia!!! Domanda la carta in cui le hai avvolte dove la trovi. Da me in Svizzera è impossibile trovarla, la cerco da tanto di quel tempo.....
RispondiEliminaAnche se di solito il fritto non mi piace.. devo dire che con queste delizie mi hai messo un'acquolina indicibile!! :D Complimenti.. ogni tanto è una vera goduria abbandonarsi a queste sfizioserie :)) Bacioni e felice week end! :)
RispondiEliminaE' vero,non è un piatto leggerissimo,ma cosa vuoi che sia,se lo si concede una volta ogni tanto e perdipiù home made!Cara la mia Giovanna,non posso che fare un gran sorriso dinanzi a questa meraviglia,li conosco bene e ne sento la nostalgia,non sai da quanto non li faccio!Grazie cara,sei stata bravissima!
RispondiEliminaio potrei assaggiare diverse versioni, quella vegetariana, quella non, anche quella vegan: mi sembra di sentirle sciogliere in bocca!!!
RispondiEliminabaci e buon fine settimana!
sandra
Giovanna sei sempre strepitosa!
RispondiEliminaCara giovanna queste foto parlano da sole e ci raccontano tutta la tua bravura, complimenti di cuore!!!!
RispondiEliminaMeraviglia!!!!! Anche io preferisco mangiare il fritto fatto in casa e, se i risultati sono questi!!!! Buon fine settimana
RispondiElimina...e se poi si deve peccare, o lo si fa così oppure non ha nessun senso! Notevoli!
RispondiEliminaPensa che io credevo che la pizza fritta fosse un cibo tipico della Romagna:) quel che so è che si fa anche da noi! Mentre in Emilia c'è lo gnocco fritto che è simile ma più alto e compatto.. Ogni tanto un frittino fa bene alla mente, se poi lo accompagni con un buon tè che sa di affumicato, tanto meglio!
RispondiEliminaUn bacio Gio' e a presto!
Io dico che non va demonizzato nulla, neanche il fritto!
RispondiEliminaTrovo i tuoi "calzoni" stragolosi!!!
Ne vorrei tanto uno adesso! :)
Buona domenica carrissima!
Ciao Giovanna, queste pizze che da noi si chiamano calzoni, devono essere squisite!! Il blog è proprio ricco, ti seguirò volentieri! Ciao Letizia
RispondiEliminaBuonissime Giovanna!!! poi con questo ripieno devono essere davvero squisite *_*
RispondiEliminache golosità!!!
RispondiEliminaIl cuoppo!
RispondiEliminaMi piacciono molto quelle con la ricotta e tanto pepe. Che bontà!
Che voglia che mi hai fatto venire.
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saluto
...sto svenendo...io di norma friggo pochissimo, ma questi panzerottoni sono fantastici, corro da te con una bella birretta!!!!!!!
RispondiEliminaho letto il tuo post tutto di un fiato ,un piatto meraviglioso , con tutte le problematiche relative ai grassi ed al fritto , rimane un mangiare appagante. Mi ricordano quelli che a Roma chiamiamo calzoni , variano nel ripieno , ma alla fine sono simili. un abbraccio
RispondiEliminaciao Reby
Che bontà noi li chiamiamo panzerotti , proverò la tua versione troppo gustosa!
RispondiEliminaBravissima baci!
Cosa vedono i miei occhi :)
RispondiEliminaNon sai quanto mi piacerebbe poter addentare una pizza fritta, le tue sono meravigliosamente invitanti!!!
Complimentissimi :)
Un abbraccio Giovanna e tanti baci!!!
Vi ringrazio tutte!
RispondiEliminaUn bacio
Vi ringrazio!
RispondiEliminaLa carta paglia me l'ha regalata un'amica, so che l'ha acquistata in Romagna! :-)
Baci
è in questi momenti che il mio dna per metà campano si fa sentire! Che meraviglia di ricetta cara Giovanna,a questa bontà assoluta non riuscirei a resistere !Un abbraccio
RispondiEliminache gioia sarebbe averle per cena!!!
RispondiEliminaUna ricetta davvero meravigliosa e poi che bella presentazione, le foto parlano da sole!!!
RispondiEliminaChe bontà!!! Io le adoro ma a casa le preparo molto raramente ma... quando mi capita di trovarmi a Napoli ne faccio vere e proprie abbuffate ;)
RispondiEliminaGiovanna mamma mia che fame che mi stai facendo venire, favolose e mai fatte, ma se mi dovessi decidere verrò a rubare la tu ricetta.
RispondiEliminaUn abbraccio