Questo piatto nasce da un'idea semplicissima, trasformare una semplice minestra di verza e patate, in un tortino dall'aspetto elegante e dal sapore reso più ricco dalla presenza della mortadella.
Dunque ho "giocato" con questi tre semplici ingredienti, ho preparato un risotto, e con un coppapasta ho ottenuto i tortini.
Il sapore è, ovviamente, data la presenza della verza, molto deciso, con delle interessanti sfumature date dalla mortadella.
La ricetta è per due persone
Tortini di riso, verza e mortadella
180 g. di riso carnaroli,
300 g. di verza,
50 g, di mortadella,
1 patata media,
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato,
1/2 cipolla,
brodo vegetale,
olio extravergine di oliva,
sale e pepe.
Tagliare a dadini la patata, a listarelle la verza e tritare a coltello la cipolla. In 3 cucchiai di olio extravergine far soffriggere la cipolla, unire la patata rosolarla per 3 -4 minuti, quindi aggiungere la verza, un paio di mestoli di brodo caldo, salare, incoperchiare e far cuocere per circa 20 - 25 minuti, fino a quando la verza sarà completamente appassita, aggiungere il riso, salare, pepare e portare a cottura, aggiungendo mano a mano il brodo caldo; pochi minuti prima della fine della cottura aggiungere la mortadella tritata a coltello.
Mantecare col parmigiano, incoperchiare per un paio di minuti, poi con l'aiuto di un coppapasta preparare i tortini.
Come vino ho abbinato un lugana bianco.
Qualche giorno fa, i miei amici, conoscendo la mia passione per la cucina e il mio amore per le tradizioni, mi hanno chiesto cosa avrei cucinato per Natale.
La risposta è stata la stessa di tutti gli anni, ovvero che a Natale, come in tutti gli altri giorni dell'anno, mi piace molto la sobrietà , non ritengo, il pranzo di Natale il più importante dell'anno, e credo sinceramente che la vita vada celebrata tutti i giorni.
Mi sono soffermata, ancora una volta sulle tradizioni.
A Napoli è molto importante e sentita la Vigilia di Natale, ci sono una serie di riti che culminano, per chi è cattolico con la messa di mezzanotte.
Per il cenone, non ci sono dubbi: spaghetti -o meglio ancora "vermicelli" - con le vongole, frittura di pesce, baccalà fritto e col sugo, pizza di scarole, insalata di rinforzo, spaghetti alla puttanesca, capitone, che non ho mai mangiato, proprio non ci riesco, e poi tutti i dolci tipici, dagli struffoli ai rococò.
Ma per il pranzo di Natale? Cosa si prepara di caratteristico, di irrinunciabile, di particolare? Ho provato a ricordare, e a parlarne con la mia famiglia, e ognuno mi diceva qualcosa, chi la minestra, chi il brodo, chi il capretto, che non mangio da anni, e non mangerei perchè mi fa impressione, chi i cannelloni e così via....
Allora ho pensato che anch'io da quando sono a Milano per la vigilia ho sempre preparato il pesce, ma raramente la frittura, molto frequentemente branzini o orate al forno, il baccalà non l'ho mai preparato fritto e col sugo, di sera???!!???, e se l'ho cucinato è sempre stato l'unico piatto di pesce, mentre per il Natale ho sempre cucinato quello che la fantasia del momento mi ispirava, ripeto sempre all'insegna della sobrietà .
Così, vuoi per evitare la fila al banco della macelleria, vuoi perchè sono settimane, ginocchio permettendo, che mi diverte sperimentare ricette col petto di pollo ripieno, ho deciso di fare l'ennesima versione con un ripieno a base di mortadella e pistacchi, che legano benissimo con la mortadella.
Risultato? Un arrosto morbido e succoso, abbastanza veloce da fare, occorre solo fare attenzione quando si incide il petto di pollo per ottenere un'unica fetta, dalla cottura lenta, a fuoco non troppo alto che consente anche di fare altro.
E poichè a Natale eravamo io Francesco, mio marito, e Fonci, il nostro adorato gatto, ne è avanzato un bel pò per oggi, così non ho quasi cucinato e ho trascorso la mattinata a finire di leggere Beatrix, un altro dei capolavori della "Comedie humaine" di Balzac, forse preparo anche un articolo di critica letteraria, ma questa è un'altra storia....
Petto di pollo ripieno
550 g. di petto di pollo,
75 g. di mortadella,
50 g. di parmigiano reggiano,
25 pistacchi,
1 cipolla dorata piccola,
3, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva,
sale.
Aprite, utilizzando un buon coltello sfilettatore, il petto di pollo, privatelo delle cartilagini del grasso, fate molta attenzione a non separare le varie parti e a non lacerare la carne, fino ad ottenere un’unica fetta. Rifilatela tutta e mettete da parte la carne avanzata.
Copritela con 2 – 3 fette di mortadella, metà dei pistacchi tritati grossolanamente, e qualche scaglia di parmigiano.
Tritate al coltello la carne di pollo avanzata e la mortadella, tritate grossolanamente i pistacchi e il parmigiano, e amalgamate il tutto.
Ponete “il salsicciotto” ottenuto sul petto di pollo, avvolgetelo delicatamente facendo attenzione a non far uscire il ripieno.
Avvolgetelo bene con lo spago da cucina, chiudendo bene anche le estremità .
In una casseruola mettete la cipolla tagliata a pezzi e l’olio, il sale, unite il petto di pollo ripieno, e fatelo rosolare (volendo, per una preparazione più leggera potete evitare la rosolatura) per 3 – 4 minuti.
Aggiungete acqua – o brodo vegetale - fino ad arrivare alla metà del pollo, incoperchiate e a fiamma media cuocete per circa 1 ora e un quarto.
Lasciate intiepidire, affettatelo e servitelo col sughetto di cottura.
75 g. di mortadella,
50 g. di parmigiano reggiano,
25 pistacchi,
1 cipolla dorata piccola,
3, 5 cucchiai di olio extravergine di oliva,
sale.
Aprite, utilizzando un buon coltello sfilettatore, il petto di pollo, privatelo delle cartilagini del grasso, fate molta attenzione a non separare le varie parti e a non lacerare la carne, fino ad ottenere un’unica fetta. Rifilatela tutta e mettete da parte la carne avanzata.
Copritela con 2 – 3 fette di mortadella, metà dei pistacchi tritati grossolanamente, e qualche scaglia di parmigiano.
Tritate al coltello la carne di pollo avanzata e la mortadella, tritate grossolanamente i pistacchi e il parmigiano, e amalgamate il tutto.
Ponete “il salsicciotto” ottenuto sul petto di pollo, avvolgetelo delicatamente facendo attenzione a non far uscire il ripieno.
Avvolgetelo bene con lo spago da cucina, chiudendo bene anche le estremità .
In una casseruola mettete la cipolla tagliata a pezzi e l’olio, il sale, unite il petto di pollo ripieno, e fatelo rosolare (volendo, per una preparazione più leggera potete evitare la rosolatura) per 3 – 4 minuti.
Aggiungete acqua – o brodo vegetale - fino ad arrivare alla metà del pollo, incoperchiate e a fiamma media cuocete per circa 1 ora e un quarto.
Lasciate intiepidire, affettatelo e servitelo col sughetto di cottura.
Come vino ho abbinato un bianco siciliano il Rapitalà i suoi aromi di salvia, fiori di cappero, ben si armonizzavano col petto di pollo.