Tagliatelle all'uovo con filetto di pomodori, olive e ricotta salata
La cipolla che sfrigolava nell'olio caldo mi ha ricordato la mia vita a Napoli. Vorrei che fosse chiaro: l'odore di cipolla che sfrigola nell'olio è un profumo che non conosce confini, lo si sente dappertutto.
Nel mio primo libro, Ode alle cipolle, ho scritto che i cipollotti bianchi, quelli dell'Agro Nocerino-Sarnese, sono esportati quotidianamente in Europa, per essere utilizzati nelle cucine dei più importanti ristoranti europei.
Questo solo per dire quanto questo profumo sia "universale". Però, saranno le temperature gradevoli e quasi estive, ma mentre tagliavo i pomodori da aggiungere al sugo, ostinatamente il pensiero andava alle giornate di primavera a Napoli.
Alle giornate di studio matte, ma non disperatissime, anzi, piene di speranza per il futuro che mi stavo costruendo. A quelle giornate fatte di molto studio, molto impegno, ma in fondo leggere e piacevoli, perché tutto quello che facevo lo amavo e soprattutto, dividevo le mie giornate con i miei colleghi che erano anche i miei più cari amici.
Così, mentre tagliavo i pomodori, rivedevo le assolate strade di Napoli, soprattutto mi ricordavo la strada del mercato che percorrevo in qualunque stagione per raggiungere l'università.
I miei amici la facevano con me, solo per accontentarmi, lamentandosi tutto il tempo. Avevano ragione, la strada era bruttissima, anche piuttosto sporca, piena di negozi dove non ci sarei entrata mai e poi mai.
Quella strada, però, su di me esercitava un certo fascino, sia perché era così tanto diversa dalle strade che mi piacciono e dal concetto di eleganza che mi ha sempre accompagnato, ed anche perché, essendo una zona di mercato, la sentivo pulsante di vita e di stagionalità.
A fine novembre nei negozi comparivano le pappacelle, ingrediente fondamentale per l'insalata di rinforzo, piatto tipico, caratteristico del Natale a Napoli. Bellissime da vedere, ma proibitive per il mio stomaco.
A Carnevale, i negozi e le bancarelle esponevano coriandoli e stelle filanti, fino ad arrivare alle fragole e frutti di bosco e ai pomodori, fagiolini e così via, nella stagione estiva. Il tutto, però, rispettando il tempo e le relative stagioni, non come adesso che dopo Natale vedi subito i dolci carnevaleschi, solo per fare un esempio.
Quindi cucinavo, pensavo a quelle giornate, parlavo con mio marito ascoltando In the Wake of Poseidon, il secondo album dei King Crimson.
E così, tra una chiacchiera e le note dei King, ho preparato questo piatto di tagliatelle che è piaciuto anche ai miei amici invitati a pranzo. Un piatto fusion, infatti le tagliatelle emiliane le ho condite con un sugo dai sapori meridionali quale il filetto di pomodoro, preparato con i cipollotti, e ricotta salata, anche questa di origine meridionale.
I miei amici gradiscono queste fusion di sapori e hanno fatto anche il bis.
Tagliatelle all'uovo con filetto di pomodori, olive e ricotta salata
tempo di preparazione: 1 h
tempo di cottura: 10 minuti
difficoltà: media
ingredienti per 4 persone:
per le tagliatelle:
160 g di farina semi integrale 1
40 g di semola rimacinata
2 uova
sale
per il condimento:
700 g di pomodori perini e pizzuttelli
100 g di cipollotti bianchi
40 g di olive nere snocciolate
ricotta salata q.b.
60 g di olio extravergine di oliva
prezzemolo riccio
basilico
origano fresco
pepe nero
sale
Per prima cosa preparate le tagliatelle come riportato qui.
Una volta tirata la sfoglia e ottenuto le tagliatelle preparate il sugo: mondate i cipollotti e tagliateli a fette sottili, utilizzando anche il gambo, poi versateli in una padella calda e aggiungete l'olio evo.
Fate dorare e ammorbidire i cipollotti, poi aggiungete i pomodori lavati e tagliati a dadini e le olive nere, aromatizzate con qualche foglia di basilico, le foglie di 1 ramoscello di origano fresco. Regoalte di sale e fate cuocere per una decina di minuti.
Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata e saltatele nel filetto di pomodori.
Completate con la ricotta salata grattugiata, qualche foglia di prezzemolo riccio e pepe nero macinato al momento e portate in tavola.

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